L’AQUILA – Negli scorsi giorni l’Unitel (Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali) è stata convocata in audizione dalla II Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture della Regione Abruzzo per l’esame del “Nuova legge urbanistica del territorio” (pdl 298/2023).
L’associazione ha ritenuto opportuno partecipare con un documento riportante gli elementi cardine del testo. Il lavoro è stato svolto dal Coord. Scientifico Unitel nazionale, rappresentata in audizione da Salvatore Di Bacco, anche resp. Area Edilizia-Urbanistica del Comune di Raiano. Esperto in queste materie Di Bacco ha già partecipato alle audizioni in Senato per la riforma del Testo unico Edilizia. Obiettivo principale dell’intervento in audizione, è stato quello di illustrare alcune criticità della legge ed offrire spunti di riflessione per una migliore ottimizzazione dei percorsi inseriti nel corpus normativo di riforma.
A tal fine Di Bacco ha redatto e depositato in audizione una dettagliata Relazione contenente un Report analitico sulle criticità e sulle difficoltà che per i territori abruzzesi, specie in sede di prima applicazione. Nell’esporre il punto di vista di Unitel, Di Bacco ha sostenuto che, come da “addetto ai lavori”, si ritrovi quotidianamente ad operare e confrontarsi con professionisti locali, imprese, associazioni e cittadini e specie ed ora va fatto comprendere loro che la riforma va applicata alla luce della nuovo modo di pensare del territorio: riuso dell’esistente e riduzione del consumo del suolo pari a zero entro l’anno 2050 (obiettivo Ue).
Il “riuso” dell’esistente diventerà quindi obiettivo primario, si utilizza ciò che già esiste rinnovandolo e ristrutturandolo. Il tutto all’interno del territorio già urbanizzato, con l’obbligo di impattare il meno possibile sulle porzioni di territorio al di fuori dei perimetri cittadini, salvaguardando cosi in primis il territorio rurale.
Purtroppo è cronaca di questi giorni come gli eventi climatici e i disastri avvenuti in Emilia Romagna fanno emergere chiaramente quale elemento di concausa di ciò che è accaduto sia riconducibile anche all’eccessivo consumo del suolo e alla sua cementificazione. In alcuni report degli ultimi mesi si evidenzia come l’Emilia Romagna è al terzo posto dietro la Lombardia e il Veneto nella classifica delle regioni con il più alto consumo del suolo. L’Abruzzo nonostante sia considerata regione verde d’Europa è posizionato all’8° posto.
Alla luce di queste criticità, Di Bacco si trova d’accordo con le revisioni proposte e con le indicazioni previste nella nuova filosofia di governo e gestione del territorio.Tuttavia, l’esperto abruzzese ha afferma che:
“l’esame analitico di tutti i punti nevralgici della nuova legge urbanistica del governo del territorio deve essere affrontato in concertazione con tutti gli enti coinvolti nel governo del territorio fin dalle prime fasi di formazione delle leggi. La pianificazione e la gestione dei territori non può essere gestita da un solo ente, la regione Abruzzo, ma necessariamente deve essere concertata ma soprattutto partecipata preliminarmente sui territori regionali – ha sostenuto ancora Di Bacco – con percorsi e centri di ascolto che fanno emergere lo stato dell’arte, le criticità, le differenziazioni tra le varie realtà locali dell’Abruzzo interno e di quello costiero, le quali sono nettamente distinte e separate sotto diversi aspetti, in primis quello orografico che comporta una diversa gestione del territorio. Quindi è necessario conciliare queste realtà creando tavoli di concertazione scendendo sui territori, ascoltandoli, affinché le finalità collettive vengano equilibrate e tarate sulle differenti realtà territoriali.
Le audizioni a testo già pronto possono servire solo a raffinare parzialmente alcune sfumature ma non l’intera forma e contenuti che la legge intende apportare.Noi operatori di trincea e di prima linea vogliamo trasferire il Know-how acquisto in questi anni di conoscenza del proprio territorio, al fine di dare un contributo fattivo e determinante per una migliore pianificazione e gestione dello stesso soprattutto sotto l’aspetto idrogeologico cercando anche di ridurre i danni futuri derivanti da una non corretta pianificazione del proprio territorio.
Tutti, dagli operatori di settore, agli amministratori, alle pubbliche amministrazioni finanche i cittadini dobbiamo fare uno sforzo congiunto e condiviso sui territori affinché le generazioni future traggano benefici dalle pianificazioni di oggi lanciando una ideale staffetta tra ciò che è stato il passato, ciò che siamo noi nel presente e ciò che sarà il futuro”, ha concluso Di Bacco.
Chi volesse approfondire nel dettaglio i vari temi Di Bacco ha illustrato ed evidenziato alla Commissione Ambiente Territorio, troverà qui di seguito l’intera relazione depositata ufficialmente agli atti.
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